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All’Istituto San Giuseppe Calasanzio per non dimenticare la strage di Cefalonia. Una mostra storica e il nuovo libro di Vincenzo Di Michele

3 Maggio 2017

Una serata primaverile particolare con pubblico delle grandi occasioni al teatro dell’istituto San Giuseppe Calasanzio di Roma. Il Trombettiere dell’Arma dei Carabinieri intonava il silenzio e a seguire procedeva per l’onore ai caduti. Tutti gli sguardi dei presenti si sono allora diretti verso i cimeli storici della divisione Acqui provenienti dalla Caserma Pasquali dell’Aquila. Una mostra, questa, organizzata dal colonnello Pietro Piccirilli e ben curata nell’allestimento dagli elmetti ai fucili, fino alle divise dell’epoca dagli intraprendenti alpini della divisione Taurinense: Pietro Nola Alfano e Antonio De Bellis.

Vincenzo Di Michele, autore del libro Cefalonia, io e la mia storia, introduceva la sua opera e narrava di come alcune sue vicende personali fossero strettamente legate a Cefalonia, a cominciare dal Processo ad Alfred Stork il criminale nazista reo dei fatti di Cefalonia e dal suo avvocato difensore Marco Zaccaria, il quale è stato premiato dall’autore del libro per aver affrontato in modo onorevole questa triste vicenda.

Il maestro Irmo Marini riportava indietro le lancette del tempo con la sua fisarmonica intonando la canzone Mamma, illo tempore cantata a squarciagola nelle piazzette elleniche dai soldati italiani. Partendo da fatti realmente accaduti, sono stati premiati i familiari del soldato Carlo Ronci, – tra cui l’avvocato rotale Carla Guiso reduce del mare Egeo che per ben sette anni dovette lottare per ritornare in patria e riabbracciare una figlia che mai aveva conosciuto.

Tra i personaggi menzionati nel libro” ha ricordato Di Michele “non ho potuto fare a meno di ricordare la mia maestra, suor Maria Laura Mainetti, di Chiavenna, persona veramente umile e di immensa bontà, di cui è in corso il processo di beatificazione”. In tale contesto è stata dunque encomiata suor Beniamina Mariani, autrice della biografia della Beata.

È stata premiata poi la nipote del generale Antonio Gandin, il supremo comandante della Divisione Acqui nel settembre ‘43. Al riguardo, l’autore del libro ha voluto rimarcare come la storia deve sempre tenere alto il rispetto della dignità umana e di chi ha pagato con il sacrificio della vita.

Il professor Antonio Rebuzzi veniva dunque chiamato in causa poiché menzionato nel libro. Ha commentato Di Michele: “Grazie ai profondi racconti di vita del mio amico Antonio, tutti attinenti a eventi legati alla spiritualità, ho tratto spunto per alcuni miei brani”.

Sono stati letti dunque alcuni passi del libro da Mino Caprio, il noto attore e doppiatore del grande e piccolo schermo.

Una citazione per il capitano della Lazio Pino Wilson, anch’egli menzionato nel libro.

A far da interprete ai non udenti c’era Laura Santarelli del tg1 Rai Lis.

Una citazione meritevole per Carmine Bellucci, scultore Aquilano che ha voluto dedicare al Di Michele un’incisione su una tavola di legno, a Pietro D’Alfonso, Presidente degli alpini Abruzzesi, al presentatore Rai Angelo Martini e a Goffredo Palmerini giornalista e ricercatore storico. Un ringraziamento particolare alla Società Plasgomma di Esanatoglia sempre presente nelle opere letterarie dell’autore.

Il generale Antonio Vittiglio ha parlato del passato della divisione Acqui e di come nel presente si debbano tenere saldi e ancorati certi valori. Il generale premiava dunque l’autore con una cornice della divisione Acqui, in ricordo della giornata commemorativa dedicata alla storia di Cefalonia.

Conclusioni del preside dell’Istituto Renzo Santinon e del rettore padre Angelo Celani con finale in piedi al suono dell’Inno italiano con in testa gli allievi dell’Accademia Europea Sordi.

 

“Cefalonia, io e la mia storia” il nuovo libro di Vincenzo Di Michele

10 Febbraio 2017

“Cefalonia , io e la mia storia”. Si intitola così la novità editoriale di Vincenzo Di Michele.
Commenta l’autore del libro: “Per anni e anni, ho mantenuto nascosto il mio segreto , ma già sapevo che che un giorno l’avrei dovuto raccontare”.

Cefalonia, io e la mia storia

“Nel settembre del 1943, sull’isola di Cefalonia, in Grecia, i soldati tedeschi trucidarono con scariche di mitragliatrici moltissimi prigionieri italiani. Sullo sfondo di questa strage e con fatti realmente accaduti, questo romanzo autobiografico ripercorre la storia di quei giorni fino a oggi. In particolare, il dramma vissuto dall’autore nel contesto familiare, illusione dopo illusione, nell’attesa del ritorno del proprio caro da quell’isola maledetta. Una vicenda che dà voce anche alla sofferenza delle tante famiglie che hanno avuto un disperso in guerra. Su tutte, la storia di un soldato che, divenuto prigioniero, dovette lottare fino alla morte per sopravvivere perché doveva ritornare a casa per una figlia di sette anni che mai aveva conosciuto. Infine, una scomoda verità sugli eroi di Cefalonia dell’Italia antifascista, sulle debolezze del generale Gandin e altro ancora”.

ADNKRONOS: Cavilli e documenti per sciogliere un matrimonio religioso nell’inchiesta di Vincenzo Di Michele

4 Gennaio 2017

La riforma introdotta da Papa Francesco ha cambiato alcuni processi per l’annullamento del matrimonio cattolico. E sempre più coppie si rivolgono ai Tribunali ecclesiastici. Vincenzo Di Michele nel suo ultimo libro ‘Come sciogliere un matrimonio alla Sacra Rota‘ spiega quali sono le novità e come muoversi tra cavilli e documenti. “Sempre più coppie allorché in crisi coniugale, per sciogliere il proprio matrimonio preferiscono intraprendere la procedura dell’annullamento religioso anziché optare per la separazione civile”, racconta Di Michele. Con la recente riforma introdotta da Papa Francesco, il vincolo di matrimonio è diventato un procedimento gratuito e più semplice da sciogliere nei casi in cui la nullità è ‘evidente’.

“È una scelta di tipo religioso oppure è una scelta di carattere economico visto che le sentenze di nullità ecclesiastiche comportano la cessazione di qualsiasi onere economico nei confronti dell’ex coniuge, tra cui appunto l’assegno di mantenimento?”, si chiede lo studioso. “Sempre più coppie si rivolgono ai Tribunali ecclesiastici – commenta l’autore– e il dato statistico indica inequivocabilmente come a fronte di un aumento delle cause religiose, si è anche riscontrato un aumento delle sentenze affermative di nullità matrimoniale. Addirittura alcune coppie, hanno fatto richiesta di annullamento della loro unione dopo solo tre mesi dal loro matrimonio – ricorda Di Michele – adducendo richieste di annullamento matrimoniale in cui si riscontravano dei vizi, tra cui: l’immaturità, la simulazione, l’egoismo, la timidezza, l’incapacita’, la malattia, il maschilismo, l’infedeltà, la gelosia, l’infertilità, la violenza, l’esclusione della prole, l’impotenza, l’omosessualità, la ninfomania, la frigidità, le relazioni sessuali dei coniugi con rapporti in modo non naturale ovverosia protetti con il profilattico e alcuni comportamenti sessuali trasgressivi come il voyeurismo e il sadomasochismo”.

“Il processo canonico è diventato più breve, però dovrà essere provata la mancanza di fede, la brevità della convivenza, l’occultamento della sterilità o di una grave malattia contagiosa, o – sottolinea il libro – di figli nati da una precedente relazione o di una carcerazione o persino se ci si è sposati per una gravidanza imprevista. Con tale riforma finisce il periodo in cui l’annullamento dei matrimoni al Tribunale della Rota Romana era una procedura riservata ai soli ‘Vip’. È prevista infatti una forma di patrocinio gratuito e anche un patrono stabile – conclude Di Michele – il cosiddetto avvocato d’ufficio. Ciò che invece lascia qualche perplessità sono proprio le motivazioni della separazione”.

Vai all’articolo sul sito dell’ADNKRONOS

Radio Cusano Campus , la radio dell’Università Niccolo Cusano Intervista Vincenzo Di Michele nel programma ” La storia Oscura”

3 Gennaio 2017

Ascolta la diretta

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Vincenzo Di Michele Finalista al Premio Carver 2016

6 Ottobre 2016

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Sono Cinzia Tani, Patrizia Villani e Luca Lombroso i vincitori del Carver 2016. Si è svolta presso la Cittadella della Musica di Civitavecchia (nell’ambito del festival letterario “Un mare di lettere”) la premiazione del Contropremio Carver 2016 giunto alla sua quattordicesima edizione. L’evento curato dalla rivista letteraria Prospektiva, diretta da Andrea Giannasi, ha visto premiare per la sezione narrativa “Girotondo napoletano” a cura di Cinzia Tani (Homo Scrivens); per la poesia “Sulle tracce dell’America” di Patrizia Villani (Moretti & Vitali); mentre nella sezione saggistica il primo premio è andato a “Ciao fossili” di Luca Lombroso (Artestampa).

Il premio che parrebbe dedicato a Raymond Carver – lo scrittore americano autore anche di “Cattedrale”, quel racconto, che parlava di un salotto e un invito e di un cieco e di un ricordo – in realtà si chiama Carver; e basta.
E la dicitura corretta è Carver, due punti, Contropremio letterario. Perché dal 2003 non vengono premiati i nomi degli autori o delle case editrici, ma i libri.

In finale per la sezione narrativa erano arrivati “La logica del gambero” di Maria Rosaria Selo (Centoautori); “Rosso bastardo” di Ferdinando Pastori (Edizioni clandestine); “Girotondo napoletano” a cura di Cinzia Tani (Homo Scrivens); “Italian Way of Cooking” di Marco Cardone (Acheron); “Anatomia del maschio invisibile” di Claudiléia Lemes Dias (L’Erudita); “Subway” di Rossella Gallucci e Ciro Pinto (Psiconline).

Per la sezione poesia: “Ritorni” di Chiara Gasperini (Robin); “Musica questuante” di Giovanni Granatelli (Aragno); “Soffriggono allegramente i fiaschetti” di Giovanna Nosarti (Manni); “Sulle tracce dell’America” di Patrizia Villani (Moretti & Vitali); “Il destino di un eterno mare” di Candido Meardi (Guardamagna); “Danzas de Amor y Duende” di Gianpaolo G. Mastropasqua (Enkuadres).

Per la saggistica:

“L’ultimo segreto di Mussolini” di Vincenzo Di Michele (Il Cerchio).

“Psicologia e Architettura: studio multidisciplinare dell’ambiente” di Silvia Mariana De Marco (Aletti);

“Il ponte sette Luci. Biografia di Giuseppe Levi Cavaglione” di Lidia Maggioli e Antonio Mazzoni (Metauro);

“La miseria della democrazia ovvero la democrazia della miseria” di Antonella Presutti e Simonetta Tassinari (Pendragon);

“Ciao fossili” di Luca Lombroso (Artestampa);

“Urla e silenzi. Storia dell’ospedale psichiatrico di Verona 1880-1945” di Gabriele Licciardi (VME);

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“L’ultimo segreto di Mussolini” di Vincenzo Di Michele (Il Cerchio)  finalista al Contropremio Carver 2016

A ricordo di Nikolajewka – Intervista a Vincenzo Di Michele c/o il Giardino dei caduti sul fronte russo

27 Maggio 2016

Ieri Oggi Domani: Emozioni biancocelesti al Lazio club Milano

25 Maggio 2016

Io credo che il momento più amaro, per un calciatore, sia proprio quando si appendono gli scarpini al chiodo. L’eco dei tifosi pian piano se ne va, i riflettori si spengono e si rimane soli. Ma la Lazio nonostante tutte le sue sofferenze croniche è sempre stata una vera famiglia. Tu chiamale se vuoi emozioni e dipingile in un colore biancazzurro ancor più vivo ed ecco che ogni anno grazie al Lazio Club Milano si ritrovano nel capoluogo lombardo vecchie glorie e amici di sempre.

Erano pertanto presenti a Milano all’ultimo incontro annuale:

ACERBIS Antonio Elia, BANDONI Claudio, CITTERIO Filippo, CRIBARI Emilson, DEL NERO Simone, FILISETTI Daniele, GARLASCHELLI Renzo, INSELVINI Fausto, MAGNOCAVALLO Giorgio, MANSERVISI Pierpaolo, MASTROPASQUA Giorgio, MAZZIA Bruno, MIELE Renato, MONELLI Paolo, MONTI Marco, ONOR Guido, POLI Fabio, RE CECCONI Stefano, SERGIO Raffaele, SOLDO Carlo, VERTOVA Claudio.

Enrico MONTESANO, Paola PIOLA figlia del grande Silvio, Toni MALCO autore dell’inno Vola Lazio Vola, Gabriele DE BARI Giornalista del MESSAGGERO, Vincenzo DI MICHELE Giornalista e Scrittore, Francesco IZZI Giornalista LA 7, Giuseppe CAPUA Presidente Commissione per la Tutela della Salute e dello Sport del Ministero della Salute, Enea LENZI Commissione Antidoping, I Paolo LENZI Presidente Lazio Family, Angelo BONFRISCO Ex arbitro ed opinionista TV

La pagina di Televideo RAI dedicata al libro “Pino Wilson Vero Capitano d’altri tempi” di Vincenzo Di Michele

24 Maggio 2016

La pagina di Televideo RAI  dedicata al libro "Pino Wilson Vero Capitano d"altri tempi" di Vincenzo Di Michele

UNA NUOVA VIA CHIRURGICA PER L’IMPIANTO DI ARTROPROTESI DI ANCA: ACCESSO INGUINO-MEDIALE a cura di Vincenzo Di Michele

10 Maggio 2016

In linea diretta con il Dr. Luca Lucente co-ideatore con il Prof. Wolfram Thomas di questa innovativa via chirurgica.
Nuovi orizzonti nella scienza ortopedica con” la protesi d’anca per via mediale “. Sin d’ora si deve precisare che non è una novità in senso assoluto, ma un’ importante passo in avanti. Difatti già Ludloff nel lontano 1908 aveva pensato a questa via per ridurre le lussazioni congenite d’anca. A seguire diversi autori si sono dedicati in materia e ciascuno ha apportato delle modifiche. Praticamente la storia delle varie vie d’accesso all’articolazione dell’anca ha visto un progressivo spostamento delle vie chirurgiche: dalla regione posteriore a quella laterale per giungere infine a quella anteriore, praticamente la più in uso ai tempi odierni.

Il fine di tali spostamenti è quello di raggiungere l’articolazione attraverso una via diretta ovverosia la meno invasiva alle strutture anatomiche che si incontrano vicino all’anca. L’idea di utilizzare una via mediale, si è gradualmente perfezionata attraverso numerosi studi. Così attraverso esperimenti sui cadaveri Il Dr lucente – co-ideatore con il Prof. Wolfram Thomas di questa innovativa via chirurgica- apportava le dovute modifiche per consentire l’impianto di un’artroprotesi di anca. Grazie a questa nuova tecnica si raggiunge dunque l’articolazione coxo-femorale senza attraversare alcun muscolo, con tempi chirurgici estremamente ridotti e soprattutto con una visione diretta e frontale dell’acetbolo. In tal modo è possibile anche impiantare una protesi di anca di tipo resurfacing, a conservazione del collo femorale o una protesi standard con stelo a fissazione diafisaria. Ci tiene a precisare il dr Lucente: “ Il vero gold standard di tale via chirurgica è quello di non determinare alcun danno ai muscoli stabilizzatori dell’articolazione dell’anca- in primis ai muscoli glutei e secondariamente al tensore della fascia lata e al retto femorale – in quanto non aggrediti dal bisturi, a differenza delle altre vie chirurgiche attualmente praticate.”

Detto in scarne parole: il paziente potrà deambulare da subito con grande stabilità e dovrà far ricorso alle stampelle solo per un brevissimo periodo di tempo. La posizione del paziente sul tavolo operatorio è supina con gli arti inferiori abdotti e, quello da operare flesso, con il chirurgo operatore posizionato tra di essi:”frog leg”. La posizione supina del paziente offre il vantaggio di una migliore gestione del paziente, durante l’intervento, da parte dell’anestesista. I rischi di lussazione sono praticamente azzerati e il paziente già nell’immediato postoperatorio può assumere, a letto, qualsiasi posizione permettendo al personale infermieristico una facile e veloce gestione del paziente stesso.


I vantaggi e i benefici di tale intervento chirurgico sono anche e soprattutto in termini di
Sicurezza. Infatti l’intervento non arreca danni ai vasi sanguigni, nervi, muscoli ecc.; i muscoli stabilizzatori dell’anca vengono completamente risparmiati, diversamente da quanto accade con tutti gli altri interventi chirurgici attualmente utilizzati. Inoltre alla resa dei conti ci sono limitate perdite ematiche ragion per cui non vi è necessità di trasfusioni di sangue. Altro fattore di non poco conto è il Decorso post – operatorio poiché il paziente può assumere qualsiasi posizione e dormire indifferentemente su un fianco, prono (a pancia sotto) e supino, senza dover far uso di divaricatori. Inoltre indubbi sono i vantaggi estetici in quanto la cicatrice chirurgica è praticamente invisibile nascosta tra le pieghe inguinali. Infine ci tiene a sottolineare il dr Lucente una convenienza economica . Difatti, l’intervento non necessita di strumentario chirurgico appropriato ed è più che sufficiente l’utilizzo di un kit standard per l’impianto protesico.

Cicatrice invisibile, nascosta nella piega inguinale

Cicatrice invisibile, nascosta nella piega inguinale

Roma 10/ 05/ 2016 Vincenzo Di Michele

23 Maggio 2016 alle ore 20.00: La giornata dei laziali allo Stadio Olimpico con i giocatori della Lazio di tutti i tempi

11 Marzo 2016

IN VENDITA NELLE EDICOLE DI ROMA (EURO 12)

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Lo chiamavano e lo chiamano ancora oggi : “il Padrino ”. Così ha commentato, Vincenzo Di Michele autore della biografia ufficiale di Pino Wilson vero capitano d’altri tempi, a proposito della giornata dei laziali organizzata proprio da Wilson insieme a Oddi e “Quelli del 74” .

Per chi ha sempre tifato “Lazio” e per tutti quelli che volessero rivivere l’emozione di un calcio d’altri tempi l’appuntamento del 23 maggio alle ore 20 allo stadio Olimpico, è di quelli irripetibili. Ruben Sosa, Mancini, Rocchi, Coincecao, Dell’Anno, Couto, Ravanelli, Caso, Peruzzi, Marchegiani, Pancaro, Mihkailovic, Favalli, Pancaro, Gottardi, Marcolin, Fiore , Giannichedda, Gregucci, Negro, Liverani, Orsi, Di Chiara, Piscedda, Bergodi, Camolese, Poli , Marino, Calisti, Pin, Corradi, Oddo, Cesar, Casiraghi, Corino, Pinzi, Piscedda, Giordano, D’Amico, Pulici, Facco, Martini, Petrelli, Garlaschelli, Nanni, Wilson , Oddi, Papadopulo. In forse: Simeone , Nesta, Vieri, Di Canio, Stam, Crespo, Di Vaio e chissà che non venga da Londra ” Paul”.

Ritorneranno quindi tutti i giocatori del 74 in campo, e si uniranno ad altri calciatori che hanno vestito la maglia biancoceleste in tempi differenti: da quelli del meno nove di Mister Fascetti, a quelli dello scudetto del 2000, fino agli attuali giocatori. I prezzi dei biglietti sono popolari e non sono nominativi: tribuna Monte Mario 13 Euro, tribuna Tevere 9 Euro; curve e distinti 4 Euro. Sono in vendita nel circuito List Ticket – Gruppo Ticketone ( Di padre in figlio ).

Vincenzo Di Michele
Stadio Olimpico 23 Maggio 2016: Di Padre in figlio"La giornata dei laziali"

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