ADNKRONOS: Cavilli e documenti per sciogliere un matrimonio religioso nell’inchiesta di Vincenzo Di Michele

La riforma introdotta da Papa Francesco ha cambiato alcuni processi per l’annullamento del matrimonio cattolico. E sempre più coppie si rivolgono ai Tribunali ecclesiastici. Vincenzo Di Michele nel suo ultimo libro ‘Come sciogliere un matrimonio alla Sacra Rota‘ spiega quali sono le novità e come muoversi tra cavilli e documenti. “Sempre più coppie allorché in crisi coniugale, per sciogliere il proprio matrimonio preferiscono intraprendere la procedura dell’annullamento religioso anziché optare per la separazione civile”, racconta Di Michele. Con la recente riforma introdotta da Papa Francesco, il vincolo di matrimonio è diventato un procedimento gratuito e più semplice da sciogliere nei casi in cui la nullità è ‘evidente’.

“È una scelta di tipo religioso oppure è una scelta di carattere economico visto che le sentenze di nullità ecclesiastiche comportano la cessazione di qualsiasi onere economico nei confronti dell’ex coniuge, tra cui appunto l’assegno di mantenimento?”, si chiede lo studioso. “Sempre più coppie si rivolgono ai Tribunali ecclesiastici – commenta l’autore– e il dato statistico indica inequivocabilmente come a fronte di un aumento delle cause religiose, si è anche riscontrato un aumento delle sentenze affermative di nullità matrimoniale. Addirittura alcune coppie, hanno fatto richiesta di annullamento della loro unione dopo solo tre mesi dal loro matrimonio – ricorda Di Michele – adducendo richieste di annullamento matrimoniale in cui si riscontravano dei vizi, tra cui: l’immaturità, la simulazione, l’egoismo, la timidezza, l’incapacita’, la malattia, il maschilismo, l’infedeltà, la gelosia, l’infertilità, la violenza, l’esclusione della prole, l’impotenza, l’omosessualità, la ninfomania, la frigidità, le relazioni sessuali dei coniugi con rapporti in modo non naturale ovverosia protetti con il profilattico e alcuni comportamenti sessuali trasgressivi come il voyeurismo e il sadomasochismo”.

“Il processo canonico è diventato più breve, però dovrà essere provata la mancanza di fede, la brevità della convivenza, l’occultamento della sterilità o di una grave malattia contagiosa, o – sottolinea il libro – di figli nati da una precedente relazione o di una carcerazione o persino se ci si è sposati per una gravidanza imprevista. Con tale riforma finisce il periodo in cui l’annullamento dei matrimoni al Tribunale della Rota Romana era una procedura riservata ai soli ‘Vip’. È prevista infatti una forma di patrocinio gratuito e anche un patrono stabile – conclude Di Michele – il cosiddetto avvocato d’ufficio. Ciò che invece lascia qualche perplessità sono proprio le motivazioni della separazione”.

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