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Il 16 luglio 2021 alle ore 18 Vincenzo Di Michele al Castello Caetani di Trevi nel Lazio, presenta la II edizione del Premio Mario Mariozzi

14 Luglio 2021


Il 16 luglio 2021 alle ore 18  Vincenzo Di Michele al Castello Caetani di Trevi nel Lazio,  presenta la II edizione del Premio Mario Mariozzi

IL Pallone nel cuore , l’uomo e le storie  nella II edizione del premio Mario Mariozzi.

Con la partecipazione di Francesco Repice (radiocronista RAI) Giuseppe Incocciati (tecnico ed ex calciatore Milan e Napoli), Maurizio Stirpe ( Presidente del Frosinone), Massimo Pulcinelli (Presidente dell’Ascoli),  Giacomo Faticanti ( calciatore as Roma) Americo Mancini (giornalista gr1 RAI).

Interverrà Antonio Tajani, Presidente della Commissione per gli Affari Costituzionali Del Parlamento europeo

Presenterà l’evento lo scrittore Vincenzo Di Michele e l’appuntamento è fissato per venerdì 16 Luglio al Castello Caetani di Trevi nel Lazio,

Novità editoriale – La nuova versione del libro “Io prigioniero in Russia” con oltre 55.000 copie vendute e vincitore di premi storici è stata pubblicata con Edizioni Vincenzo Di Michele

12 Luglio 2021
Nel suo diario autografo un giovane alpino della divisione
Julia racconta la sua cruda avventura durante la seconda
guerra mondiale. La sua infanzia; la partenza in guerra; la
prima linea in battaglia con i russi che ubriachi di vodka si
gettavano con ferocia all’assalto frontale contro le truppe
italiane; la marcia verso i campi di concentramento e la
lunga permanenza nei gulag sovietici e infine l’insperato
ritorno a casa dopo quattro duri anni.
 
GENNAIO 1943: IL mio ingresso al Campo di prigionia di TAMBOV
Se avessero scritto su un cartello all’ingresso di quel maledetto
lager,“Benvenuti all’inferno”, la realtà non sarebbe poi stata
tanto diversa. Nel periodo della mia permanenza a Tambov, che
va da gennaio 1943 a maggio del 1943, si riscontrò un tasso di
mortalità del 90%. Detto in parole povere, ogni cento uomini
che entrarono in quel campo, solo dieci e abbastanza malconci
rimasero indenni. “E anche io, malgrado tutte le disavventure,
sono stato tra quei fortunati baciati dalla sorte”.

 

Intervista di Lide magazine New York in esclusiva con Vincenzo Di Michele

28 Aprile 2021

Qui puoi leggere l’intervista

Il libro “Alla ricerca dei dispersi in guerra” di Vincenzo Di Michele è acquistabile in EDICOLA a Euro 9,90 in allegato ai quotidiani: Il Messaggero Veneto; Il Piccolo; IL Mattino di Padova; Il Corriere delle Alpi; La Tribuna di Treviso; La Nuova di Venezia e di Mestre.

27 Aprile 2021
La prima tappa era alla stazione dei treni dove attendevamo e trepidavamo alla vista dei lenti convogli carichi di reduci miracolati. In una manciata di minuti si consumava amaramente quella lunga e speranzosa attesa. «Niente da fare, anche quel giorno, mio padre non era presente.» A seguire ci contattò un individuo che in cambio di denaro ci forniva notizie di mio padre disperso in Russia. Scoprimmo però che era solo un raggiro. Aveva infatti già contattato diverse famiglie per truffarle e cosa più grave: per illuderle.”
 
Il libro “Alla ricerca dei dispersi in guerra” di Vincenzo Di Michele è acquistabile in EDICOLA a Euro 9,90 in allegato ai quotidiani: Il Messaggero Veneto; Il Piccolo; IL Mattino di Padova; Il Corriere delle Alpi; La Tribuna di Treviso; La Nuova di Venezia e di Mestre.
 

Il Libro Cefalonia Io e la mia storia in allegato al Mattino di Padova dal 13 marzo

16 Marzo 2021

Il Libro “CEFALONIA; IO E LA MIA STORIA”  è acquistabile in EDICOLA dal 13 Marzo a Euro 9,90 in allegato al quotidiano: Il Mattino di Padova

 

 

il Libro Animali in guerra Vittime innocenti in allegato al messaggero Veneto , Il Piccolo, Il Corriere delle Alpi e la Nuova Venezia dal 13 marzo

11 Marzo 2021

Clicca qui per visualizzare la locandina

DEDICATO AGLI STUDENTI CHE NEGLI ANNI A SEGUIRE STUDIERANNO QUESTI ARGOMENTI AFFINCHE’ ASSUMANO UNA CAPACITA’ CRITICA E DI RAGIONAMENTO e SOPRATTUTTO DI REVISIONISMO

13 Settembre 2020

Il 12 settembre 1943, Mussolini, tenuto prigioniero al Gran Sasso, fu liberato dall’ azione militare dei soldati tedeschi senza alcuna reazione del corpo di guardia. Nessuno degli agenti di custodia sparò un colpo.

La propaganda nazista – con cineoperatori al seguito che ripresero la scena della liberazione in ogni frangente – diffuse però una versione della liberazione inneggiando all’eroica impresa dei loro paracadutisti. In onore a coloro che affronteranno negli anni a venire nei banchi di scuola questo argomento, si deve necessariamente alzare la mano e porre l’attenzione degli studenti su un’altra versione perché questa è una storia tutta da riscrivere.

Tanto per iniziare:

Chi potrà mai credere che il tenente dei carabinieri Alberto Faiola, il comandante del corpo di guardia a Campo Imperatore, in quei gior¬ni di settembre del 1943 in cui Mussolini era prigioniero al Gran Sasso, abbia invitato un certo Alfonso Nisi insieme ad altri due amici? Chi mai crederà che Alfonso Nisi giocò a carte con il Duce, alloggiò nello stesso albergo per diversi giorni e addirittura predisse allo stesso Mussolini la sua liberazione da parte dei tedeschi?Son sicuro che il lettore che leggerà queste prime pagine vorrà an¬dare subito al sodo, e quindi vorrà avere un’immediata risposta su tal Alfonso Nisi.

Sono poi più che certo che qualche storico, sostenitore della brillantezza della “Operazione Quercia”, e della perfezione dell’impresa militare, tra cui il totale recupero da parte dei paracadutisti tedeschi di armi, munizioni e di tutte le strumentazioni di bordo presenti negli alianti, manifesterà immediate perplessità. Si chiederà infatti, sbirciando sommariamente qualche pagina, come sia stato mai possibile che Quinto Cortellini, un pastorello abruzzese di tredici anni, si fosse appropriato delle munizioni e di tutto l’armamentario che era a bordo degli alianti.

Inoltre, guardando qualche immagine presente nel libro, salta all’occhio una comprovata documentazione capace di rivelare un ulteriore lato nascosto: a soli trenta minuti di marcia, c’era un altro rifugio, il “Duca degli Abruzzi”, ancor più strategico e affidabile, il quale era addirittura in uso all’Aeronautica Militare.

Per non parlare di un’altra soluzione che non è stata per nulla presa in considerazione: “C’era la possibilità di intraprendere la via di fuga verso il versante Teramano. Proprio al riguardo, c’erano persino delle persone, in grado di portare Mussolini verso luoghi sicuri”.

Però, la novità più convincente nel senso di una testimonianza diretta, personale e pienamente attendibile è stata quella del novantenne Nelio Pannuti, il quale mi rilasciò una dichiarazione scritta a proposito di Mussolini al Gran Sasso. Pannuti era un carabiniere allora ventenne che nel settembre 1943 prestava servizio al Gran Sasso. Lui era proprio l’agente addetto alla sorveglianza personale di Mussolini.

Sempre in tema di novità: come non parlare delle ultime rivelazioni, grazie alla recente pubblicazione del memoriale (redatto però nel lontano 1944) di Fernando Soleti, il generale italiano che fu portato come ostaggio dai tedeschi a Campo Imperatore.

Proprio grazie alla contraddittoria testimonianza del generale Soleti or pubblicata, si concretizza la verità storica sempre tenuta nascosta: “La complicità del Governo Badoglio nella consegna di Mussolini ai tedeschi”.

La riprova di quanto affermato risiede in una testimonianza che passò del tutto inosservata. Karl Radl, l’aiutante di Skorzeny, terminata la guerra emigrò in Argentina e nel 1954 pubblicò le sue memorie in lingua spagnola nel libro Yo rescate a Mussolini. Raccontò una versione nei dettagli degli avvenimenti inerenti all’operazione Quercia, e nel resoconto degli avvenimenti si contrappose sia alla versione di Soleti,sia a quella del finto eroe della liberazione di Mussolini al Gran Sasso : “ Il tenente Skorzeny” .

Anteprima editoriale di Vincenzo Di Michele con il nuovo libro : Alla ricerca dei dispersi in guerra

22 Maggio 2020

Commenta l’autore del libro: “Nel ricordo delle migliaia e migliaia di soldati caduti in guerra, non c’è solo la mia storia, ma quella di tante altre famiglie.

Nessuno vorrebbe più ricordare, ma a volte, nonostante siano trascorsi più di settant’anni, il desiderio di verità è più che mai indomo laddove ci sono ancora molte persone mosse da rancori ancora vivi che vogliono raccontare quel qualcosa che hanno sempre tenuto nascosto” .

Dal fronte greco a El Alamein fino al fronte russo, rancori ancora vivi nelle pagine di un racconto storico dove si narrano le problematiche dei familiari  nella ricerca dei propri Cari dispersi in guerra.

E ancora: da Suzdal a Tambov, da Mičurinsk a Nekrilovo, da Oranki a Krinovaja, fino ai campi di prigionia nelle regioni del Kazakistan e Uzbekistan, vengono descritte attraverso le testimonianze dei reduci, le sofferenza patite dai prigionieri italiani nei lager sovietici.

Il libro Io prigioniero in Russia di Vincenzo Di Michele, editore Gedi, finalista al Premio Fiuggi storia 2019

20 Dicembre 2019

a cerimonia che decreterà i vincitori  Del Premio FIUGGI STORIA 2019 si terrà presso la Biblioteca della Camera dei Deputati – Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto a Roma,. Nella medesima sezione concorrono altri cinque studiosi, scrittori e storici di fama nazionale e internazionale come Mirella Serri (Gli Irriducibili, Longanesi), Stefania Auci (La saga dei Florio, Nord), Vincenzo Di Michele (Io, prigioniero in Russia, (Gedi), Anna Maria Mori e Nelida Milani (Bora, Marsilio), Valentina Sommella (Un console in trincea, Rubbettino). Tra gli altri finalisti selezionate figure di spicco in campo internazionale come Luciano Canfora, Elena Aga Rossi, Alfio Caruso, Lucio Villari, Adriano Sofri ed altri. Oltre 100 le opere inviate circa 25 quelle giunte in finale nelle varie sezioni, indicate da case editrici, comitato di lettori e vincitori delle passate edizioni. 

Articolo del quotidiano La Città per il libro Io Prigioniero in Russia

14 Maggio 2019
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